"Osare non è rischiare il fallimento, ma sfidare i propri limiti per raggiungere ciò che sembrava impossibile"




"Osare non è rischiare il fallimento, ma sfidare i propri limiti per raggiungere ciò che sembrava impossibile"


Ci metto la firma: un Trentino che osa e guarda avanti

Ho avuto l’onore di intervenire al congresso del PATT, un momento fondamentale per discutere il futuro del nostro Trentino. Il mio intervento (vedi il video sotto) si è concentrato su tre parole chiave: autonomia, coraggio e visione.

Autonomia: il cuore del nostro TrentinoL’autonomia è ciò che ci distingue e ci rende un modello unico in Italia e in Europa. Ma oggi più che mai, non basta difenderla: dobbiamo darle nuova linfa, renderla un volano per l’innovazione e per la crescita delle nostre comunità. Ho parlato della necessità di ripensare alcuni strumenti dell’autonomia, soprattutto per avvicinarli di più ai cittadini e alle loro esigenze quotidiane. Dobbiamo riportare al centro il valore delle comunità locali e garantire che le risorse e le opportunità siano distribuite in modo equo, raggiungendo anche le aree periferiche. L’autonomia non è un concetto statico, ma una forza viva che deve continuare a evolvere con i tempi.
Coraggio: osare per il cambiamento"Ci metto la firma": questo è il mio impegno. Ma firmare per un progetto significa assumersi delle responsabilità, e per farlo serve coraggio. Ho lanciato un appello a tutti noi: è ora di osare di più. Il Trentino è una terra che ha sempre saputo guardare oltre. È il momento di uscire dalla zona di comfort e di abbracciare una visione ambiziosa. Che si tratti di politiche per i giovani o le famiglie, di investimenti nel territorio o di sostenibilità, dobbiamo guardare al futuro con determinazione e intraprendenza.
Visione: un Trentino per le nuove generazioniIl mio intervento ha rivolto un pensiero anche ai giovani. Sono loro i veri protagonisti del Trentino che vogliamo costruire. Serve una politica che dia loro strumenti concreti per crescere e restare sul territorio, che li coinvolga nella gestione delle sfide di oggi per prepararli a quelle di domani. Per questo, credo fermamente in una maggiore attenzione al lavoro e alla formazione, ma anche alla qualità della vita nelle nostre valli. Dobbiamo investire in progetti di sviluppo sostenibile, digitalizzazione e infrastrutture che migliorino la connessione tra le diverse aree della nostra provincia.
Un percorso da costruire insiemeNon possiamo farcela da soli. Ho invitato tutti i presenti al congresso a unirsi a questo percorso, fatto di dialogo e partecipazione. La politica non è solo decisione: è ascolto, condivisione e responsabilità.
"Ci metto la firma" è più di uno slogan: è un impegno concreto per costruire, insieme, un Trentino che torni a sognare in grande.

 “Non voto.”

Una frase che risuona sempre più spesso.
Una scelta che, pur legittima, ci deve preoccupare.



In Trentino l’astensione cresce. E con essa, il rischio che l’Autonomia diventi una bandiera sbiadita, un ricordo più che un progetto.Ma l’Autonomia vive solo se i cittadini partecipano.Se si vota. Se si sceglie. Se si alza la testa.L’Autonomia non è solo uno Statuto o un bilancio da gestire. È una responsabilità collettiva.È la forza di un popolo che vuole decidere per sé.Ma senza partecipazione, senza coinvolgimento, quella forza si spegne.
💬 Io le idee le ho chiare:Serve una nuova stagione di impegno civico, di ascolto vero, di politica che torni nei paesi e tra la gente.Serve più fiducia e meno distanza.Serve più politica vera e meno gestione.
✊ Il Trentino merita di più.Merita cittadini protagonisti, non spettatori.

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Troppi comuni senza una scelta: un problema per la nostra Autonomia

Leggendo questo articolo, non posso fare a meno di chiedermi: che fine ha fatto la partecipazione nelle nostre comunità? Sempre più Comuni trentini si ritrovano con un solo candidato sindaco, segno evidente di una politica che sta perdendo appeal, soprattutto tra i giovani.

Non possiamo far finta di niente. Se la politica locale diventa una questione per pochi, se il dibattito scompare, allora l’Autonomia perde il suo significato più profondo. Il nostro sistema si regge su Comuni vivi, su persone che si mettono in gioco per il bene della collettività. Se tutto questo viene meno, il rischio è che il governo del territorio diventi solo un fatto tecnico e burocratico.
Come si è arrivati a questo punto?👉 Troppe regole, troppi vincoli, troppa burocrazia rendono difficile amministrare.👉 La politica è sempre più vista come una perdita di tempo o, peggio, qualcosa di “sporco”.👉 I giovani faticano a trovare spazio, spesso scoraggiati ancora prima di iniziare.
Io credo che serva una svolta. Abbiamo bisogno di ridare dignità e valore all’impegno civico, di far capire che amministrare un Comune non è un sacrificio, ma un’opportunità per costruire il futuro del nostro territorio.💡 Se vogliamo salvare la nostra Autonomia, dobbiamo partire da qui: da una politica che torni ad essere aperta, accessibile e capace di coinvolgere.Voi cosa ne pensate? Perché sempre meno persone scelgono di candidarsi? 

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TRENTINO: TERRA DI OPPORTUNITÀ O DI STAGNAZIONE?

"L’Autonomia non è un privilegio, è una responsabilità. Se non la usiamo per costruire il futuro, rischiamo di trasformarla in un guscio vuoto. Il Trentino deve scegliere: amministrare il presente o osare per crescere?"

L’Autonomia speciale del Trentino è il pilastro su cui si fonda il nostro sviluppo economico, sociale e culturale. Ma siamo sicuri che la stiamo utilizzando al massimo del suo potenziale? Guardiamo alcuni dati chiave per comprendere la direzione che sta prendendo la nostra terra e interroghiamoci sul futuro, in maniera propositiva.
L’economia trentina è caratterizzata da un PIL che nel 2023 ha raggiunto i 25,5 miliardi di euro, con un PIL pro capite che si attesta al 126% della media UE. Si tratta di un dato positivo che ci pone tra le regioni più produttive d’Italia e d’Europa. Tuttavia, questa ricchezza è distribuita equamente tra i cittadini? Le disuguaglianze territoriali e sociali rappresentano una sfida crescente. Mentre le aree urbane e le zone più turistiche godono di un’economia vivace, le valli più periferiche vedono una riduzione della popolazione giovanile e un calo delle opportunità lavorative. Questo significa che la nostra Autonomia deve investire maggiormente in misure che favoriscano la crescita diffusa e non solo concentrata nei poli principali.
L’agricoltura rappresenta un’eccellenza per il nostro territorio, con il Trentino-Alto Adige tra le regioni italiane con il maggior numero di prodotti agroalimentari certificati. La produzione vitivinicola, la frutticoltura e la zootecnia sono fiori all’occhiello della nostra economia, ma il fenomeno dell’abbandono delle campagne da parte dei giovani è un segnale d’allarme. Se vogliamo garantire un futuro a questo settore, dobbiamo creare condizioni più favorevoli per chi sceglie di investire nell’agricoltura. Servono incentivi per il ricambio generazionale, il supporto alla digitalizzazione e la valorizzazione delle produzioni locali attraverso una politica più incisiva di marketing territoriale.
Le infrastrutture rappresentano un nodo cruciale per lo sviluppo del Trentino. La qualità delle infrastrutture è determinante per il benessere e la competitività di un territorio. La nostra rete viaria deve essere potenziata per rispondere meglio alle esigenze di chi vive e lavora nelle valli, senza però compromettere l’equilibrio ambientale e del capoluogo. Gli investimenti sulle infrastrutture devono tenere conto della sicurezza stradale, dell’efficienza dei trasporti pubblici e della necessità di connessioni più rapide con le aree produttive. In particolare, è fondamentale affrontare il tema della viabilità lungo la SS47, il principale asse di collegamento della Valsugana, dove l’adeguamento strutturale dovrà essere studiato con attenzione per evitare problematiche legate alla sicurezza e alla scorrevolezza del traffico.
Anche il mondo del lavoro merita una riflessione attenta. Il Trentino ha un tasso di disoccupazione del 3,8%, uno dei più bassi d’Italia. Ma dietro questo dato positivo si nasconde una realtà più complessa: il lavoro giovanile è spesso caratterizzato da contratti precari e da stipendi inferiori rispetto al costo della vita. È necessario un piano strutturale per garantire opportunità professionali stabili e qualificate ai giovani, favorendo la creazione di imprese innovative e sostenendo chi sceglie di restare sul territorio. L’Autonomia ci dà gli strumenti per agire in modo più incisivo su questo fronte: dobbiamo sfruttarli con lungimiranza.
L’Autonomia trentina non è solo una conquista del passato, ma una responsabilità per il futuro. È nata per darci la libertà di decidere il nostro sviluppo, senza dover dipendere da scelte imposte dall’alto. Ma oggi stiamo davvero utilizzando questa autonomia per costruire una terra più prospera e più giusta? La nostra specialità non deve ridursi a una gestione burocratica, ma deve diventare una leva per il cambiamento. Un'Autonomia autentica significa investire con coraggio nelle nostre comunità, rafforzare la nostra identità e mettere il Trentino nelle condizioni di essere un modello di sviluppo sostenibile e innovativo.
Dobbiamo andare oltre l’ordinaria amministrazione e continuare a pensare in grande. Non basta conservare ciò che abbiamo, serve uno slancio deciso che renda la nostra Autonomia un motore di crescita per le imprese (i grandi eventi internazionali aiutano in questo!), per i giovani e per chi vuole vivere nelle nostre valli senza dover rinunciare a opportunità di qualità. La domanda che dobbiamo porci è semplice: vogliamo essere spettatori o protagonisti del nostro futuro?
I dati ci raccontano un Trentino con grandi potenzialità, ma anche con sfide importanti. L’Autonomia ci offre strumenti straordinari, ma sta a noi decidere come usarli. Il nostro compito, come cittadini e amministratori, è quello di costruire un futuro che valorizzi il nostro territorio e che garantisca benessere diffuso, senza lasciare indietro nessuno.
📢 Tu cosa ne pensi? Quali sono le sfide più urgenti per il nostro territorio? Lascia un commento o partecipa al dibattito!


📌 Fonti:
Ispat (Istituto di statistica della Provincia Autonoma di Trento)
Istat
Eurostat

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Ferrovia della Valsugana: il futuro sostenibile che il Trentino merita

Con la chiusura imminente della linea ferroviaria della Valsugana per i lavori di elettrificazione, ci troviamo davanti a un momento di transizione che comporterà inevitabili disagi per cittadini e pendolari. Tuttavia, questi sacrifici sono il prezzo da pagare per una trasformazione profonda e necessaria: costruire un sistema di trasporto moderno, efficiente e sostenibile, all’altezza delle sfide del futuro.
L’elettrificazione: un passo avanti per la mobilità sostenibile - Il progetto di elettrificazione rappresenta un tassello fondamentale per il miglioramento della ferrovia della Valsugana. La transizione ai treni elettrici, come i nuovi convogli POP, non solo garantirà una riduzione significativa delle emissioni di CO2, ma migliorerà anche l’efficienza del servizio, con treni più rapidi, silenziosi e affidabili. Questo intervento è una scelta strategica che posiziona il Trentino tra le regioni italiane più impegnate nel favorire una mobilità sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Il sogno del doppio binario - Sappiamo bene che il doppio binario rappresenterebbe la soluzione ideale per la linea della Valsugana. Questo intervento rivoluzionerebbe i collegamenti tra le valli, aumentando la frequenza dei treni, riducendo i tempi di percorrenza e migliorando la competitività del servizio ferroviario rispetto al trasporto su gomma. Tuttavia, dobbiamo fare i conti con le realtà economiche e infrastrutturali del momento. Il progetto attuale, che prevede l’elettrificazione e l’ammodernamento della linea esistente, è il miglior risultato possibile, frutto di un compromesso tra visione strategica e fattibilità concreta.
Una ferrovia per il futuro del Trentino - Per noi autonomisti, la ferrovia non è solo un’infrastruttura di trasporto: è un simbolo dell’impegno del Trentino a costruire un futuro più sostenibile, innovativo e rispettoso delle nostre radici. Questo intervento dimostra come l’autonomia possa tradursi in scelte coraggiose e lungimiranti, capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di valorizzare il nostro territorio.
Il completamento previsto nel 2026 - Guardando al futuro, il 2026 segnerà una svolta per la mobilità della Valsugana. Con il completamento dei lavori, avremo una linea ferroviaria più moderna e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze di pendolari, studenti e turisti. Inoltre, questa trasformazione avrà un impatto positivo sull’economia locale, facilitando i collegamenti tra le valli e le principali città del Trentino e contribuendo a un modello di sviluppo più equilibrato e rispettoso dell’ambiente.
Un invito alla partecipazione - La ferrovia della Valsugana è un progetto che riguarda tutti noi. Quali opportunità vedete in questa trasformazione? Come possiamo valorizzare al meglio questo investimento? Le vostre idee e opinioni sono fondamentali per costruire insieme un Trentino che sappia osare, innovare e mantenere viva la propria identità.

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